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Crivelli nelle Marche
Di origini veneziane, Carlo Crivelli si allontana dalla città lagunare, dove era nato intorno al 1430, da giovane, per non farvi più ritorno. Il pittore lascia la sua prima opera firmata e datata nelle Marche nel 1468 a Massa Fermana, dove approda forse proveniente da Zara in Dalmazia.
Commissionate nelle Marche, tra Camerino, Fabriano, Ascoli Piceno le opere di Carlo Crivelli sono in gran parte conservate nei più importanti musei del mondo. I suoi superbi polittici, collocati in chiese e contrade spesso irraggiungibili nei secoli passati, sono ignorati dal manierista Vasari, che non ne fa affatto menzione nelle edizioni delle sue Vite. Talvolta sostituite nel ‘600 e ‘700 da pale d’altare, le opere di Carlo Crivelli cominciarono a disperdersi prima che il gusto anglossassone per l’arte dei primitivi del ‘400 le rivalutasse e se ne appropriasse.
Dopo le spoliazioni napoleoniche, che contribuirono a far confluire a Brera numerose opere marchigiane di Crivelli, gli inglesi conclusero infatti il processo di dispersione delle sue opere su tavola. Basti pensare che fino a qualche tempo fa un’intera sala della National Gallery di Londra era dedicata solamente ai dipinti di Carlo Crivelli. Nonostante tutto questo, sono ancora diverse le opere di Crivelli che si possono ammirare nelle Marche.
MONTEFIORE DELL’ASO
Polo museale di S. Francesco – Trittico di Montefiore
Al 1473 circa risale il trittico, un tempo polittico, di Montefiore dell’Aso della Chiesa di Santa Lucia. Si è accolti da una Maddalena particolarmente conturbante, riccamente vestita di una cotta ricamata a filo d’oro e avvolta in un manto, trattenuto da dita lunghe e affusolate; allo sguardo mondano della santa sulla destra, si contrappone la serena maestosità di Caterina d’Alessandria, immobile nell’abito-corazza, intenta a sostenere l’enorme ruota chiodata del martirio. Uno sguardo il suo, che si perde in un velo di malinconia, in un muto e assorto sorriso senza tempo.
ASCOLI PICENO
Pinacoteca Civica – due Trittici di Valle Castellana
Museo Diocesano – Madonna di Poggio di Bretta
Duomo – Polittico
Nella città in cui Carlo Crivelli è documentato nel 1487 e forse presente fin già dal 1496, suoi capolavori sono conservati nel giro di pochi metri: il grande Polittico del Duomo del 1473, diviso in dieci pannelli; i due Trittici di Valle Castellana, della Pinacoteca Comunale, datati tra il 1470 e il 1473; la Madonna di Poggio di Bretta del Museo Diocesano, eseguita prima del Polittico del Duomo.
Il superbo e inalterato Polittico di Ascoli del 1473, tornato all’antico splendore dopo il restauro cui è stato sottoposto negli anni 70, è un’opera di eccezionale importanza sia per il valore intrinseco del dipinto, conservato nella sua collocazione originaria, sia perchè si tratta di uno tra i rari polittici a essere rimasto pressoché intatto nelle parti dipinte e nella cornice. Qui la poetica vena narrativa di Crivelli raggiunge uno dei suoi apici: nella soave espressione del volto. della Vergine, una dea avvolta in un prezioso e sottile velo bianco fissato sullo sfondo del drappo rosso fuoco e nel forte patetismo profuso nello scomparto centrale del registro superiore raffigurante il Compianto su Cristo morto.
MONTE SAN MARTINO
Chiesa di San Martino – Polittico di Monte San Martino
Dopo il recente restauro, è possibile ammirare il polittico frutto del lavoro dei fratelli Carlo e Vittore. A Carlo spettano probabilmente l’esecuzione dell’ordine superiore (tranne il Cristo della cimasa), dove spicca l’altera e aristocratica Santa Caterina d’Alessandria, chiusa nella splendida veste dorata; a Vittore la Madonna con il Bambino, i due santi sulla destra e l’esecuzione della predella, su disegno del fratello Carlo.
MASSA FERMANA
Chiesa dei SS. Lorenzo, Silvestro e Ruffino – Polittico
Il superbo polittico di Massa Fermana, di ispirazione francescana, è datato 1468 e fu probabilmente commissionato dai Conti Azzolino di Fermo. Raffigura la Madonna con il Bambino al centro; ai lati quattro santi; nella cuspide al centro il Cristo in pietà, ai lati l’Annunciazione; nella predella l’Orazione nell’orto, la Crocifissione, la Flagellazione e la Resurrezione. Nella struttura prospettica su cui è impostata la predella e nell’espressione dei volti dei santi, il Polittico rivela il debito dell’artista nei confronti dei moduli dello Squarcione e della lezione padovana di Donatello.
CORRIDONIA
Pinacoteca parrocchiale della chiesa dei SS. Pietro, Paolo e Donato – Madonna che allatta il Bambino
La Madonna che allatta il Bambino di Corridonia, frammento superstite di un complesso più grande commissionato a Crivelli dagli Agostiniani di Montolmo, stilisticamente prelude al grande Polittico del Duomo di Ascoli del 1473 ed è vicino nella fattura alla Madonna di Poggio Bretta (Museo Diocesano di Ascoli) e ai due Trittici di Valle Castellana (Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno).
MACERATA
Pinacoteca Comunale (Palazzo Bonaccorsi) – Madonna con il Bambino
La Madonna con il Bambino della Pinacoteca di Macerata, del 1470 circa, è parte superstite del perduto Polittico di Fermo.
ANCONA
Pinacoteca Comunale – Madonna col Bambino
La minuscola e preziosa tavoletta di gusto fiammingo raffigurante la Madonna con il Bambino è datata intorno al 1480.
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